domenica 19 ottobre 2008

..bisogna scrivere.all'infinito tendere..


Non si può dire ..nemmeno frettolosamente,che io sia una persona semplice.Nessuno ha mai abbandonato le sue faccende per potersi sedere composto e pensare a me..per raccontarmi a chi ne fosse curioso e girare intorno ai miei vizi,le mie verità..Raramente ho avuto delle storie in cui potevo dir di esser felice.tutte sono state tempestose,sconvolte e, ebbene, prive di concetto.La mia vita è stata vissuta dentro di me,fuori io...ero e sono...una ragazza che tradisce il fatto di non essere semplice,bensì complessa al primo sguardo.Una spettatrice di una molestia emotiva ogni giorno.Con questo proposito direi..Non è colpa mia.Ma ho capito che le cose non andavano quando la mia lucky strike sapeva di caramello.Nauseabondo.Io l ho sempre saputo che qualcosa andava storto..Ma quando finalmente la mia stanza ebbe una tenda,potevo nascondermi dietro di essa,oscurando tutto ciò che mi circondava,persino la consapevolezza di non poter essere protetta per sempre...e che avrei dovuto,prima o poi,guardarmi allo specchio e cercare il mio futuro..E mi sembrava che fosse colpa del mondo,che mi aveva cresciuta così.Come un cane maltrattato.Randagia eppure,con le orecchie basse.poi, quando riuscivo a aprire le finestre, il mondo era lì,sempre uguale,frenetico e sicuro di se stesso.Allora forse davo la colpa a entità che non ne avevano.Eppure qualcuno la colpa ce l'ha.Quel caramello aveva raggiunto il limite del deplorevole.Sono due le cose. o me ne fotto e cammino per una strada a caso...oppure cambio me stessa,mi muovo,mi evolvo..solo agendo su di me sarei riuscita a cambiare anche il mondo,quello che prima aveva cambiato me.Getto la cicca da qualche parte sul marciapiede.Sogno un silenzio in questa città tale da riuscire a sentirne il rumore mentre si schianta contro il tombino.Questo rumore mi uccide,mi fa pensare troppo a cose che poi non ricordo più.Devo sempre scappare per raggiungere la mia aula in orario,o comunque in un momento che non sia considerato un grave ritardo..La mia stabilità cede..non ricordo più cosa devo seguire...Storia dell'arte,o un lettorato di inglese?o ancora tecniche grafiche...Non capisco più nulla...voglio la mia strada che credo ancora di non aver trovato.Nella mia testa Corro come una forsennata,mentre nella realtà sono una tartaruga affannata.I volti non hanno più senso per me ormai...anni fa, piccola e sperduta nella grande città,ero solo una matricola per il primo anno.Non avrei mai creduto di esserlo per tutta la vita.Camminavo controcorrente in una scia di gente che veniva,che mi sballottava da un angolo all'altro.Spesso mi chiedevo chi fosse tutta questa moltitudine di volti,che vita, che mestiere,mi chiedevo cosa pensassero del futuro,che sembrava tralasciassero.Adesso tutto ciò non me lo chiedo più ormai..Sono volti di manichini che non devo assolutamente guardare,se non voglio richiedermi quanto diversamente da me affrontano la vita.Sono arrivata e respiro ancora, gli studenti mi guardano per una manciata di secondi..puzzo di tabacco e ho un pò la maglietta umida.E' ottobre e a Bari fa ancora caldo,l'enorme aula è la storia di secoli di studio, e mi guarda perplessa. Non ho mai preso appunti così velocemente,devo comprarmi un i-pod che faccia da registratore...e da voce della mia coscienza.Sono lì che scrivo.mi alzo la mattina per scrivere, e tutt'ora non mi voglio fermare...penso che sia l'unico modo che abbia per fare amicizia con me stessa.E' strano,ma lui è di fronte a me.E' con la sua nuova conquista,d'amicizia o non so cos'altro e sembra davvero sereno.Questa volta non mi hai visto per fortuna..Non vorrei tornare a qualche settimana fa,quando sola sul pianerottolo leggevo i miei orari sbagliatissimi,e distogliendo lo sguardo non vido altro che te.E sono scappata dopo un misero ciao soffocato.Per quanto altro tempo ancora dovrò ricordarti e non potrò ancora dirti che mi manchi?mi manca il tuo viso buono e le tue carezze gentili.Mi riscaldasti il cuore.ti voglio bene..A dieci giorni dalla mia iscrizione,non ho ancora trovato un amico.come mio solito.C'è Miky è giù che mi aspetta,sono trascorse molte ore e i miei appunti sn proficui.Potrei dare un esame di già..Miky mi aspetta...non fa altro ormai,mi aspetta sempre,lui..aspetta uno squillo,un cenno di voce,un bacio o una mia faccina buffa,da poterci giocare come un bambino...forse è questo che mi ha colpito di lui..non avrei mai creduto che un ragazzo così bello potesse essere anche così infantile, accompagnarmi nella mia ingenuità,e svegliarsi all'improvviso quando deve e proteggermi come un vero uomo.Ma, per adesso, un ragazzo che potesse nascondersi con me dietro la tenda.Ma lui non è così, è grande, quanto il mondo.E quanto sono orgogliosa di lui,che un futuro ce l ha già...lontano ma chiaro e limpido..Oggi ha dimenticato il suo futuro,per correre da me,l'antitesi.Chiudo i quaderni e li ordino accuratamente affinchè non si sciupino una volta dentro il monospalla.Una cartella deteriorata,macchiata qua e la e per nulla femminile.Non riesco a chiuderla,ha 2 chiusure senza senso:uno a strappo, e l'altra con una clip.E' un attrito continuo e decido di rinunciarci quando ormai una fila di studenti mi guarda impaziente.Sono l'ultima della panca, se non mi tolgo dalle palle non potranno uscire.Nel momento in cui scrivo mi rendo conto di esser fatta per fare su di me una continua ricerca.Tutto ciò è nauseante..Apro lo sportello della macchina che penso ancora a come trascorrere gli ultimi -spero-60 anni della mia vita..E lui è lì,con lo stereo acceso ad una stazione che non percepisco, mi abbraccia e di botto mi canticchia...o forse mi ulula-.- Pupo.Avrebbe dovuto nascere nel XIX secolo per non essere così demodè da canticchiarmi che su di noi non c'è nemmeno una nuvola....E' spiritoso,lo adoro quando fa così..mi guarda e arrossisce..fai presto..per fare l'amore quà e là..Abbandono la cartella sgarruppata e lo abbraccio forte..Non sono fatta per questo mondo..così freddo,ignobile..aspettavo un suo bacio così consolatorio da quando ero per strada, sballottata dalla massa di gente lavoratrice.Non so quanto passerà fino a quando mi dirai davvero che mi vuoi,perchè non mi sembra mai abbastanza ogni volta che me lo dici..Ho paura di perderti, di non ritrovare più il tuo viso alla fine delle lezioni..sapere che devo far presto, o che devi far presto..che non possiamo aspettare per fare l'amore....Mi manchi tanto amore mio..Ieri dormire accanto a te è stato come starti dentro il cuore per tutto il tempo..Non sono mai stata così calda..Stasera ti preparerò una caldissima crema pasticcera..e guarderemo insieme ritorno al futuro come se fossiil mio amico immaginario che avevo a 6 anni,quando guardavo la tv da sola..Non so nemmeno quanto ho scritto fin'ora,quante enormi cazzate riesco a formulare,ma quando sono lontana dalle pèersone che amo..solo scrivendo mi sento davvero bene.



NeF.
ispirazione: 'Baudelaire' dei Baustelle.